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recensioni

giovedì 5 aprile 2007

dal BRESCIAOGGI - inserto Spettacoli - di FABIO BIX

Il Carmine è, storicamente, quartiere votato alla contaminazione (con tutti i pro e i contro del caso, certo...). Sul ginocchio del Carmine, laddove Via Marsala si fonde con Via Porta Pile/ o viceversa, v’è un luogo in cui da un tempo che è vano e superfluo conteggiare, avvengono miracoli. Ops... miracoli che la Chiesa ufficiale ripudierebbe, certo. Certissimo. Si tratta di una Corte alla cui corte eran ben accetti marie-maddalene d’ogni età, giuda incravattati o trasandati e, in generale, la variopinta categoria racchiudibile in quel termine oggidì un po’ abusato, ossia gli “artisti”, ma non quelli che si espongono nelle Gallerie, bensì quelli che, in modi varii, si esprimono nelle osterie...
Sto parlando de “La Corte dei Miracoli”, osteria in cui cravatte, giarrettiere, jeans sbrindolosi e camicie coi pizzi, capelli ossigenati o sparuti ciuffi riportati in impianti da cattedrali precarie, si amalgamavano tra tocchi di pianoforte e ugole roventi, annullando distanze generazionali o di ceto. Un vero miracolo, insomma!
Ricordo un 30 dicembre del millennio scorso in cui venni coinvolto in trenini e trombette e nasi finti e cravatte usate a mò di bandana e twist da rischiarci i ginocchi, in una sorta di capodanno anticipato a cui nessun veglione precedente o successivo ho mai potuto paragonare!
Poi d’un tratto il proprietario (anima e animatore del locale) venne a mancare, e, con esso, la Corte si spense. Ma l’ho detto, quello è luogo di miracoli, e infatti, ora, è risorta! Nel trapasso, già che c’era, s’è rifatta il look, ma ha mantenuto la sua vocazione verso la contaminazione. Nella fattispecie, ogni mercoledì, dopo essersi deliziati il palato, ci si potrà altresì aggradare l’udito, grazie a una programmazione (a cura dell’Ass. Cult. Jazz On The Road) di musica Jazz/ in senso lato. Anzi, nel caso dello scorso mercoledì, in senso “latino”, visto che s’è esibito il Baticumbando duo: Roberto Taufic, brasiliano che par’esser nato con la chitarra in mano, e la deliziosa Simon Papa alla voce e ricami percussivi. E tra luci crepuscolari, il duo c’ha portati in Brasile, appunto. E in Brasile capita che i dentisti smettano di trapanare denti e si mettano a trapanare i cuori, con canzoni di amanti che si rincorrono e mai s’incontrano... È il caso del brano di Guinga, in cui non si poteva non rimanere irretiti dalla ragnatela di note tessute da Taufic e dalle sensazioni trasmesse da Simon, in cui le parole, certo, non le avrei potute tradurre, ma il senso più profondo è una roba che passa, eccome se passa, quando c’è un amalgama così. Il duo c’ha regalato brani di Tom Jobim, di Chico Barque, di Milton Nascimento e altri/ oltre a brani originali, traslandoci con maestria fra stadi di quella malinconia in cui è piacevole immergersi, totalmente, reiteratamente, alternati ad altri intrisi di quell’allegria di battiti e pizzichi e zucchero di canna e bianchi denti e i piedi, a star fermi i piedi?!, mavalà!, manco a legarli!, pioggia di gioia, orgia scevra da tradimenti e controindicazioni, insomma... Per il bis finale è stato coinvolto Francesco Schettino, voce come un tappeto di velluto, e infatti è una carezza con tepore di Saudade, quella con cui ci han lasciato... in attesa del prossimo Miracolo!
(mercoledì 11 aprile: “E.P. 2”- Ermes Pirlo fisarmonica, Giulio Corini contrabbasso. Info e prenotaz: 030-2943681)
Fabio Bix

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