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recensioni

lunedì 7 dicembre 2009

QUILIBRI' - FESTIVAL JOTR 2009

Il quintetto Quilibrì è formato da giovani musicisti prevalentemente italiani: Andrea Ayassot (sax soprano), il già affermato Karsten Lipp (chitarra), Stefano Risso (contrabbasso), Adriano de Micco e Luca Spena (percussioni) che mescolano in modo molto interessante spunti musicali presi anche da tradizioni culturali molto diverse siano esse la musica indiana o il mondo polifonico occidentale. Le trame ritmiche, sviluppate da due percussionisti risultano avvolgenti ma discrete, presenti ed incisive ma mai invadenti. Il linguaggio di Lippe e di Ayassot è spesso rarefatto ma non indulge mai al facile melodismo che ha dato origine al corposo filone della musica etichettata come ‘ambient’ o che fa da colonna sonora a quella sorta di ‘new age’, o cosiddetta. Niente di tutto questo, il quintetto Quilibrì reimpiega materiali sonori e ritmici con la consapevolezza e la padronanza indispensabili a ricreare un sound nuovo e personalissimo, come lo stile dei due front-man. Il gruppo è stato autorevolmente affiancato (pur con le dovute differenze, che salvano ogni accostamento) agli Oregon, ma dov’è il blues e il country che anima sotterraneamente il grande gruppo americano? No, piuttosto si pensi a certo jazz nordeuropeo con influenze mediorientali, con molta attenzione alla lentezza, al relax, alla cura dei particolari che fanno il groove complessivo, sempre sofisticato e intelligente, in cui strumenti (in particolare le percussioni) e note sono scelti sì dal bacino vasto della musica del mondo ma per farne una modalità espressiva quanto mai singolare. Il risultato che si è potuto apprezzare nel concerto della seconda serata del JotR 2009 può non far battere il piede gli appassionati dei ritmi pulsanti, ma non può lasciare indifferenti il pubblico interessato alla buona musica.

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