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recensioni

sabato 2 giugno 2007

dal BRESCIAOGGI inserto spettacoli - autore FABIO BIX

Martedì sera, verso le 9, è andato a fuoco l’orizzonte! Di là, verso ovest! Giuro. Giuro, ti dico. Qualcuno l’avrà pur visto, oltre a me... Il delirio giallo-arancio (e infinite varianti), schiacciato da un esercito di nubi plumbee che da giorni occupava l’intero cielo, ha bruciato l’iride del mio stupore. E c’è poi voluto tutto il peso d’una notte agguerrita, per sedare la rivoluzione del sole. O così parve... Infatti, l’indomani mattina era lì splendente e vittorioso nella sua camicia awaiana, il sole, con le infradito ai piedi, come se nulla fosse accaduto, e del minaccioso esercito di nubi non v’era più traccia, nell’acquario azzurro che ci collegava all’universo, su su su. Un vero miracolo!
A proposito di miracoli e di acquario... All’Osteria Corte dei Miracoli, quel medesimo mercoledì - serata normalmente destinata al jazz di qualità - c’è stata la graditissima incursione di un angelo, che, trattandosi di femmina, dicesi Angela. Lo so, lo so, degli angeli ci s’interroga sulla loro sessualità e si tende a sostenerne l’assenza, certo, come no. Ma... Angela Kinczly, a vederla e a sentirla cantare, non parrebbe vi siano dubbi, al riguardo... Per quanto concerne l’acquario, poi, uscirà a giugno, edito dalla Kandinsky Records, il suo primo lavoro: The legendary indian aquarium  and other stories, che non mancheremo di scandagliare nel dettaglio.
Ma tornando al concerto di mercoledì alla Corte, senza scordarsi gli acquari e i miracoli, dico... Se dal ventre in giù, Angela, terminasse in una coda di pesce, nemmeno ci sarebbe da stupirsi granché, già, poiché la Kinczly, a vederla e sentirla, parrebbe anche una sirena, con quei capelli dorati che scivolano verso i fianchi, e non è detto che Ulisse l’avrebbe fatta franca, al suo cospetto. Di fatto, infatti, noi “miracolati” (nel senso di clienti della Corte dei Miracoli), noi antieroi per antonomasia (che si era con la panza piena di sangue di Bacco e pietanze in abbondanza), noi ci siam fatti rapire e ammaliare senza opporre resistenza, dalla sirena Angela, che in quest’occasione era gentilmente accompagnata da Maurizio Rinaldi, più che degno cavaliere armato di chitarra. E Lilli, ch’è un’esteta, a un certo punto mi dice: “Hanno le mani uno più belle dell’altra”, e io non potei che convenirne, sissì. Con quelle mani si passavano una chitarra classica con cui irretirci di note lievi, perlopiù. Il Rinaldi, però, ne aveva anche una elettrica, su cui stava accartocciato, come a volerla proteggere, e ai piedi aveva un marchingegno tramite cui sfogliare magie di loops ipnotici, come durante l’incantesimo di “Summertime”, seconda delle due cover che ci hanno regalato. Ma per il resto erano pezzi della Kinczly, che mastica inglese e francese e un po’ di barocco, oltre a suonare pure il clarinetto. Musica d’autore con sprazzi medioevali e brevi ventate di Far West, e lievi accenni di Spagna, e grappoli di francesità, anche. Ma perlopiù quel che ci han donato è un’aria sofisticata; raffinata; lieve; una carezza; anzi, una serie. Una lunga coccola, Angela kinczly. Cartadiriso. Sacralità. Silenzio, attorno. E lasciarsi permeare è stato un fatto naturale.
Angela, spesso, canta con gli occhi chiusi. Una precauzione, forse, per non farci annegare nell’acquario delle sue iridi azzurre.
(mercoledì 6 giugno: Paolo Cattaneo trio. Info e prenotazioni: 030-2943681. Il programma dettagliato su www.osterialacortedeimiracoli.net)

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